Teatro Pasolini Cervignano del Friuli
Stagione Musica 2022-2023 a cura di Euritmica

17 novembre 2022 ore 20.45
ELIO – “CI VUOLE ORECCHIO”
Elio canta e recita le canzoni di Enzo Jannacci
in collaborazione fra CSS/Euritmica e le Stagioni di Teatro e Musica
Alberto Tafuri, pianoforte / Martino Malacrida, batteria / Pietro Martinelli, basso e contrabbasso / Sophia Tomelleri, sassofono / Giulio Tullio, trombone
arrangiamenti musicali Mo.Paolo Silvestri / regia e drammaturgia Giorgio Gallione
light designer Aldo Mantovani / scenografie Lorenza Gioberti / costumi Elisabetta Menziani
co-produzione International Music and Arts – AGIDI
Oplà! Uno spettacolo, quello di Elio, frontman dei leggendari e irriverenti Elio e le Storie Tese, che è un po’ circo e un po’ teatro canzone e che racconta miriadi di sfaccettature di Enzo Jannacci, il poetastro, come amava definirsi.
Il cantautore più eccentrico della storia della canzone italiana è stato tra i pochi capaci di mescolare sapientemente allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia, riuscendo sempre a spiazzare, a stupire… popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agisce una moltitudine di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.
Sul palco con Elio, in una coloratissima scenografia, cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda. Uno spettacolo giocoso e profondo perché «chi non ride non è una persona seria».