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FORMAZIONE

Franco D’Andrea, pianoforte / Daniele D’Agaro, clarinetto / Mauro Ottolini, trombone

FRANCO D’ANDREA,

UNO DEI PIÙ GRANDI PIANISTI CONTEMPORANEI, APRE IL 2019 IN MUSICA DEL TEATRO PASOLINI DI CERVIGNANO 

Dal jazz-prog dei Perigeo, più di cinquant’anni di musica e un nuovo progetto:

Roots&Future, in trio con Daniele D’Agaro al clarinetto e Mauro Ottolini al trombone

La stagione musicale 2018/2019 del Teatro Pasolini di Cervignano, curata da Euritmica, entra nel vivo con un concerto che chiama a raccolta i jazzofili di tutta la regione: Franco D’Andrea, tra i più grandi pianisti contemporanei, già leader dei mitici Perigeo (la band di jazz-prog che ebbe un successo strepitoso negli anni ’70), presenta sul palco del Pasolini il suo recente progetto, Roots&Future, con il friulano Daniele D’Agaro al clarinetto e l’iridescente Mauro Ottolini al trombone.

La scintillante sapienza creativa di Franco D’Andrea – che ha recentemente vinto, per la dodicesima volta,  il Top Jazz 2018, lo storico riconoscimento assegnato dalla rivista Musica Jazz, come “Musicista italiano dell’anno” e quello per “Disco italiano dell’anno” con Intervals I – è un poliedro tendente alla sfera. L’estensione della sua costante ricerca di un linguaggio personale all’interno della tradizione jazzistica, trova in questo concerto in trio una rappresentazione adamantina, straordinaria panoramica sul suo pensiero musicale libero da manierismi di sorta e costantemente alla ricerca di un’espressività autentica e profonda. Musica di una caparbietà gentile, appuntita, magmatica, scattante e raffinata, innovativa e coerente allo stesso tempo. Mirabilmente in bilico tra Apollo e Dioniso. Intensamente personale, completamente jazz.

Tra i brani in repertorio figurano i notissimi Basin Street Blues, Naima, I Got Rhythm e molti altri.

È di certo un trio atipico quello che vede D’Andrea al piano insieme a Daniele D’Agaro al clarinetto e Mauro Ottolini al trombone. “La banda è stata il colore di riferimento del jazz tradizionale, che è la musica che mi ha affascinato ai miei esordi – dichiara Franco D’Andrea – la formazione degli “Hot Five” di Louis Armstrong comprendeva tromba, clarinetto, trombone, piano e batteria o banjo. Questa combinazione di strumenti, per me assolutamente magica, ha ancora molto da offrire anche alla musica jazz dei nostri tempi. Questo trio contiene in sé l’essenza del suono di una banda, nella quale strumenti caratteristici sono sicuramente il clarinetto, in rappresentanza delle ance, e il trombone, per gli ottoni. Il pianoforte in questo contesto può giocare una molteplicità di ruoli grazie alla sua tipica orchestralità. La musica si sviluppa tra riff, poliritmie, contrappunti improvvisati, astrazioni contemporanee e sonorità talvolta ispirate al “jungle style” ellingtoniano”.

Evento concluso.

Evento concluso.