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ai concerti

Udin&Jazz(in)book:
“SONOSUONO”
lunedì/monday 17 luglio/july 2023 ore 18:30/6.30
Casa Cavazzini, Museo di arte moderna e contemporanea – Udine

Con/with:
Matteo Cimenti, musicista e scrittore/musician, writer / Anselmo Paolone, professore pedagogia generale e sociale/professor of general and social pedagogy – UNIUD / Damiano Cantone, ricercatore in Filosofia e teoria dei Linguaggi/researcher in Philosophy and Language Theory – UNIUD / Massimo de Mattia, flautista e compositore/flutist and composer / Giorgio Pacorig, pianista, compositore e docente/pianist, composer and lecturer
Il libro di Matteo Cimenti è il pretesto per l’incontro dedicato al mestiere del musicista, al senso della sperimentazione e della ricerca musicale.
Si parlerà della sfida più radicale di oggi: lavorare sul musicista più che sulla musica. E lavorare sul musicista significa modificare il suo punto di vista, evidenziando i punti di contatto con le altre discipline del “fare” e del sapere. Un incontro per favorire incontri anche inaspettati e allargare l’orizzonte delle esperienze.

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Matteo Cimenti’s book is the pretext for the meeting dedicated to the profession of the musician, the sense of experimentation and musical research.
The most radical challenge of today will be focus of the debate: working on the musician rather than on music; and working on the musician means changing his point of view, highlighting the points of contact with other disciplines of “doing” and knowledge. A meeting to encourage even unexpected encounters and broaden the horizon of experiences.

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Matteo Cimenti è laureato in Discipline dello Sviluppo Psicologico, e segretario dell’AISM di Udine; meditatore, musicista e scrittore per passione. In qualità di formatore MOM (Mindfulness Oriented Meditation) collabora con l’Università di Udine e il gruppo del prof. Fabbro Franco in ambito educativo e sanitario.
Come musicista ha pubblicato due album “After Tea” (Folkest, 2009), “L’orizzonte degli eventi” (2012), come scrittore un libretto di poesie “La coda del pavone” (Ladolfi, 2014) e un romanzo “L’eterno in un istante” (Mimesis 2019).

Anselmo Roberto Paolone è professore associato di pedagogia generale e sociale presso l’università di Udine. Le sue ricerche lo portano ad approfondire ed indagare le relazioni fra apprendimento e musica. Numerosi i suoi studi e pubblicazioni quali: “Le jam session come setting educativo. Considerazioni su corporeità e autodidattismo nel jazz” (in: L.I.A. vol. XXI, Numero speciale: Studi in onore di Antonio Lanza), “Self-taught improvisers: jam sessions as resistance to formal jazz curriculum” (in: Proceedings of the First International Conference of the Journal “Scuola Democratica”), “Pedagogia della jam session. Come i jazzisti apprendono, riflettendo sull’esperienza dell’improvvisazione” (in: Prospettive sul jazz. Tradizioni stilistiche e formazione dei musicisti, Roma, Aracne)

Damiano Cantone è ricercatore in Filosofia e teoria dei Linguaggi presso l’Università di Udine.
Ha pubblicato per Meltemi: “Codice Bowie. Cinquanta chiavi per aprire quelle porte” (insieme a Tiberio Snaidero) e “Dal segno all’immagine. Saggio su Gilles Deleuze”.
I suoi interessi di ricerca sono orientati in direzione di una semiotica del segno e dell’immagine, approfondendo i temi del linguaggio, della coscienza e dell’immagine integrando gli studi di filosofia con una formazione di tipo neuroscientifico e aprendosi al campo delle tecnologie digitali, e in particolare sul tema della Realtà Virtuale. È redattore delle riviste di filosofia aut aut e Scenari.

Massimo de Mattia è flautista e compositore. Musicista autodidatta, esordisce negli anni 70 ed è giunto alla libera ricerca musicale dopo un training flautistico che è passato dai modelli del rock di Ian Anderson e del jazz di Roland Kirk ed Eric Dolphy. Una ricerca iniziata nel 1993 con l’album Poesie pour Pasolini, una ricca ed interessante produzione artistica personale e collettiva.
Tra i flautisti italiani dediti alle musiche extra-colte, si distingue non solo per l’alta qualità artistica ma per la scelta di operare stabilmente nell’universo della libera improvvisazione. Una definizione che De Mattia trova impropria e che preferisce sostituire semplicemente con «musica contemporanea», una musica: che si rivela, si dipana e consuma totalmente ora, adesso e mai più.

Giorgio Pacorig, pianista e compositore, specialista del Fender Rhodes, improvvisatore, è un eclettico frequentatore di forme musicali diverse. Intensa la sua attività musicale che lo porta ad esibirsi in rassegne, festival e jazz club e a incidere numerosi dischi. Fra i progetti più rilevanti ricordiamo “Musica Ficta” gruppo capitanato dal contrabbassista Giovanni Maier ; nel 1994 incide “Masut” ospite Gianluigi Trovesi; collabora con il flautista e performer Massimo De Mattia partecipando ai suoi numerosi progetti e il suo nome figura in alcuni dei migliori dischi del panorama musicale nazionale. È docente di pianoforte presso il Conservatorio di Trieste.

ingresso libero/free admittance

Evento accessibile a tutti/full access to everyone